L'incertezza dei 2 Giani Bifronte: Powel e Trump

La Fed in queste ultime settimane si è trasformata dalla Sibilla Cumana che vaticinava il futuro al simbolo dell'incertezza e di chi non vuole prendere posizione per convenienza, guarda infatti ora sia al passato che al futuro.

Viviamo un momento storico in cui regna il caos. Da un lato la Federal Reserve comunica tracciati spesso contraddittori, dall’altro Trump che continua a spostare l’asticella politica a seconda del giorno. In mezzo ci sono i mercati, confusi e nervosi, che reagiscono con movimenti sempre più difficili da interpretare.

Le quotazioni di molti titoli viaggiano su multipli altissimi, in alcuni casi irrazionali: un ritorno a eccessi che non si vedevano da decenni. Qui il pericolo è evidente: farsi prendere dal FOMO, dalla paura di restare fuori. Ma la lezione è chiara: quando c’è nebbia meglio stare fermi, neutrali, e guardare dall’alto senza lasciarsi trascinare.

Oro alle stelle, dollaro sempre dominante.

L’oro continua a fare nuovi massimi, segnale inequivocabile di quanta incertezza ci sia a livello globale. Allo stesso tempo, l’80% degli scambi internazionali resta ancorato al dollaro. E francamente, non sembra che gli Stati Uniti abbiano alcuna intenzione di abdicare al loro ruolo dominante.

È il paradosso di oggi: un mondo che cerca rifugio nel metallo giallo, ma che continua a muoversi dentro le regole dettate dalla valuta americana.

La scelta più saggia? Attendere

In questo scenario, la strategia migliore non è correre dietro al mercato, ma scegliere strumenti più difensivi. Meglio concentrarsi sul breve termine, privilegiando bond e corporate bond, perché la credibilità degli Stati sovrani vacilla sempre di più.

La vera chiave, però, resta la pazienza. Come insegna la saggezza cinese: sedersi sulla riva del fiume e aspettare che passi il cadavere del nemico. Un atteggiamento che sembra adottare anche Warren Buffett: nessuna fretta, solo attesa del momento giusto per muoversi.